Premiato l'artista Gregorio Procopio con targa di Michele Affidato al premio Arte e cultura
L'artista Gregorio Procopio è stato premiato a Palazzo Gagliardi (VV) il 12 maggio con targa del maestro orafo Michele Affidato, il premio Arte e cultura VibookArte lo ha visto protagonista nella sezione Pittura D'avanguardia.
Nella foto un momento dedicato alla presentazione del suo dipinto dedicato alla cattedrale di Tropea
L'artista calabrese Gregorio Procopio è nato a Catanzaro nel 78, si trasferisce per motivi di studio a Reggio Calabria. Si è affacciato al mondo dell'arte figurativa tardi, per puro caso. Da allora la sua arte è cresciuta sempre di più...artista versatile di grande talento, raffinato e altamente particolare, imprime sulla tela luoghi e volti, spaziando dal sacro al profano, in un richiamo di scambi ammirevoli di colori, luci ed ombre. Nelle sue opere emerge chiaramente il senso del movimento e la dinamicità...ogni opera è vitale mai statica... Gregorio Procopio si muove con estrema disinvoltura tra il naturalistico e semi-astrattistico. Ogni pennellata divampa sulla tela come fuoco incandescente, in cui si sprigiona tutta la sua anima d'artista. Tra le mostre più importanti ricordiamo: Scorci Calabresi. Tantissime sono le gare di pittura estemporanea, nel 2022 ha partecipato anche a gare internazionali. E' presidente dell'Associazione artistica Visionart ed è responsabile del "Panta festival di Montauro" dove cura l'organizzazione delle gare di estemporanea. Con la sua arte vince numero concorsi e non passa mai inosservato...
Ha ereditato la passione per il disegno, i presepi, e la pittura da suo nonno materno: Achille Curcio, artista versatile di Soverato.
Particolarmente interessate è il dipinto realizzato su tela con colori acrilici che raffigura Isca sullo Ionio (CZ)
Gregorio Procopio imprime sulla tela scorci meravigliosi della sua bellissima Calabria e la esalta donandole luci e colori che non avrebbe mai avuto... L'artista fa conoscere posti quasi sconosciuto e dimenticati... donando vita a estasianti paesaggi che accarezzano il cuore. (Sonia Demurtas)
Possiamo dunque affermare che Gregorio Procopio come Comisso vive di paesaggi, riconosce in essi la fonte del duo sangue:"
... Forse la ragione dei suoi viaggi
non è stata altro che una ricerca di paesaggi, i quali funzionavano come potenti richiami..
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