Paolo Graziani Materia, luce e interiorità: l’arte come cammino esistenziale.
Materia, luce e interiorità: l’arte come cammino esistenziale
Testo critico a cura di Sonia Demurtas
Ogni opera è un territorio da esplorare.
Per l’artista, il supporto non è mai un semplice sfondo, ma una geografia interiore, dove si aprono sentieri nuovi, dove il gesto diventa linguaggio e la materia si fa domanda. In questo viaggio espressivo, ogni tela rappresenta una tappa di una ricerca esistenziale profonda: l’arte si fa specchio e, insieme, speculazione; luogo in cui rileggersi, interrogarsi, lasciarsi commuovere.
L’urgenza creativa si placa solo quando l’artista percepisce di aver detto tutto ciò che doveva essere detto — con la forma, la forza e l’intensità volute. In questo processo di rivelazione interiore, l’arte informale, concettuale e materica diventa lo strumento più autentico e perforante per comunicare ciò che non può essere detto altrimenti.
La luce come rinascita
È proprio in questa tensione tra luce e buio che si colloca la poetica dell’artista: la luce come metafora di rinascita, come prospettiva salvifica per uscire dalle zone d’ombra — non solo pittoriche ma esistenziali. L’arte diventa così tentativo di rappresentare l’invisibile: ciò che si agita dentro, che pulsa sotto la pelle del reale e che resta scolpito nell’anima.
Materia viva
La materia non è mai un elemento secondario: è presenza viva, da toccare, plasmare, ascoltare. Il contatto fisico con il supporto — tela, legno, carta, sabbia — è il segno di un’urgenza tattile e simbolica, un ritorno alla concretezza come tramite per il senso. Un linguaggio fatto di corpo e spirito, in cui il gesto artistico si fa testimonianza.
«L’arte non nasce per decorare. È una voce interiore che chiama, e ogni opera è un tentativo di risposta.»
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Un percorso espositivo tra radicamento locale e respiro internazionale
Il cammino artistico si è costruito nel tempo attraverso una fitta e coerente partecipazione a eventi in Italia e all’estero.
Tra le esposizioni più significative:
Italia Art Tokyo (2013-2015) – Kanagawa Kenmin Hall, Yokohama
Primo Premio assoluto – Estemporanea “Festa del Falò”, Terra del Sole (2013)
Premio Opera più Originale – Mostra-concorso "Ribalta", Forlì (2016)
Vernice Art Fair – Partecipazioni dal 2016 al 2025
Artisti per il Giubileo – Palazzo Pontificio, Roma (2015)
Mostre in Basilica di San Petronio e Santa Maria della Vita, Bologna
MEAM Barcellona (2017) – Biennale e Triennale di Peschiera del Garda, Mantova, Palermo
Mostre personali:
Spiragli di Luce (2022, Forlì)
Respiro (un altro ancora) (2023)
L’anima e il volto (2025, Forlì)
Forme di speranza (2025, Sarsina, Camaldoli, Forlì)
Battiti – Musei San Domenico
“Ogni opera è una soglia. Non basta guardarla: bisogna attraversarla.”
Conclusione: un’arte che interroga e genera
In un’epoca segnata dalla frenesia e dall’effimero, questa ricerca artistica si distingue per l’intensità e per la volontà di restituire all’arte la sua funzione originaria: rivelare ciò che è nascosto, generare consapevolezza, creare connessioni profonde.
La materia diventa carne viva del pensiero, e ogni opera un’occasione per fermarsi, osservare e ritrovarsi.
Un’arte che non è evasione, ma incontro.
Dove la luce, infine, non è mai solo un tema pittorico,
ma una prospettiva interiore.
(Sonia Demurtas, critica d'arte emozionante)
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