Maurizio Laugelli Poeta del Comitato Fior di Loto

Accostarsi alle poesie di Maurizio Laugelli è come ritrovarsi, d’incanto, nel libro delle favole di Fedro dove tutto è comprensibile a tutti e dove i valori etici e la morale che vi si ricava sono rappresentati da una condotta di vita all’insegna della laboriosità e dell’onestà. Tutto è semplice nelle riflessioni del poeta, tutto è improntato ad un modello di vita chiaro, in cui il bene e il male sono nettamente distinti e ciò che a volte può apparire  un’utopia o forse anche una fantasticheria è solo il pensiero di un’anima alla continua ricerca del bene in un mondo che al poeta non si è ancora completamente rivelato. Il poeta infatti, sembra indifferente ai molti mali che affliggono questo mondo pieno di brutture , di egoismi, di crudeltà ed orrori, non se ne chiede quasi mai la ragione e se pure qualcosa traspare, i suoi occhi guardano sempre altrove! Laugelli è una creatura immediata, essenziale, frugale oserei dire, per lui il vivere è scorrevole come l’acqua di sorgente che compie il suo cammino senza mai deviare dal suo corso. E, per dirla con Ovidio, “ la semplicità è una cosa rarissima ai nostri tempi “ e lo diceva  ben duemila anni fa! Il poeta infatti vive quasi come un bohémien, un artista romantico e vagabondo, un po’ svagato che ha occhi solo per la bellezza della natura, per l’amore, per il fascino dell’arte e per il valore delle tradizioni del passato. A lui si addice bene ciò che disse la grande Eleonora Duse : “ Se la vista di cieli azzurri ti riempie di gioia, se le cose semplici della natura hanno un messaggio che tu comprendi, rallegrati, perché la tua anima è viva “ Ed è proprio così per il nostro poeta, lui è vivo perché occhi e pensiero, mano e penna colgono e scrivono tutto ciò che lo riempie di gioia. Non sempre nelle sue liriche infatti, troverete un poetare ampolloso, roboante o ricco di metafore e figure retoriche , anzi, il poeta spesso rifugge ogni regola perché la sua poesia è prima di ogni cosa dialogo, un dialogo con sé stesso e col mondo..... a volte lo scrivere assume i toni di una confessione od anche di una liberazione, quasi una catarsi come  lui stesso ammette. Prima di comporre  infatti, il poeta è dominato dall’ansia e dallo sfogo ma poi la penna corre da sola mentre il cuore suggerisce e suggella i pensieri che spesso si ripetono, si rincorrono, tratteggiano ghirigori di colori e brandelli di vissuto fino a quando quel febbrile stato di agitazione iniziale diventa catarsi, purificazione, oblio.... ..... ora cuore, mano e pensieri diventano  un tutt’uno col poeta che, alla fine, si incanta, si innamora di ciò che ha creato e prova meraviglia per essere riuscito ad esprimere le sue più intime e vere sensazioni ..... Per Laugelli inoltre, poetare è come riconoscersi, acquisire sicurezza in sé stesso, scrivere  è per lui ragione e forza anche perché comporre  è il solo modo di rapportarsi con l’altro, col mondo! Per il poeta infatti, persona timida e riservata,  la poesia assume anche il ruolo di “contatto” di unione e di dialogo con i suoi simili, è un’interfaccia in cui l’interlocutore diventa lo specchio di sé stesso. E basta leggere “ SOGNO “per capire la profondità d’animo del Laugelli, il poeta, sognando, chiede ad un Angelo perché pianga e l’Angelo risponde......” perché la persona che devo custodire non si ama / .....” chi sarebbe questa persona....non posso dirtelo / perché se ti fossi amato non avresti sognato me “ Strofe che provocano una forte emozione e lasciano trasparire quanto il poeta si senta solo e poco amato e quanto lui stesso non si ami ma anche quanto sia importante per lui aver preso coscienza, parlandone, del suo bisogno d’amore e della necessità di volersi bene, lui per primo ! E così tante liriche di snodano in un alternarsi di dubbi e certezze , di verità e di negazioni in un continuo affannarsi alla  ricerca di quella bellezza che il poeta vive solo nei sogni. E i sogni ricorrono spesso a fargli compagnia perché è solo nell’esaltazione onirica che lui riesce a parlare alla sua donna, a progettare il futuro a ......” vedere aldilà degli orizzonti della vita condivisa e vissuta insieme....” ( cfr DESIDERIO DI SOGNARE) oppure.....” O cara fanciulla dal volto velato/ senza volerlo di te mi sono innamorato/ ........” dammi la possibilità di ammirare i tuoi occhi da vicino/ e sfiorare la tua faccia / baciarla come un bambino “/........( cfr BACIARTI COME UN BAMBINO ) Sono versi questi, che vanno oltre la semplice emozione perché dentro c’è tutto il delicato pudore del poeta , un pudore profondo tanto da non voler vedere il volto  della donna neanche quando le parla d’amore ed anche se poi chiede alla stessa, con malcelato ardore di volerla baciare, precisa che sarà sul volto, non sulle labbra......così come farebbe un bambino ! Ed è quasi così che il poeta vive l’amore, con occhi innocenti, con fare pudico ed attento, amare per lui è desiderio e possesso come per ogni amante che si rispetti ma è anche venerazione per la propria donna mai vista come possesso ma solo come tenera compagna lungo il cammino della vita (cfr DESIDERIO DI SOGNARE) Ma la sua poesia conosce e canta tanti altri “ amori “ altrettanto belli e puri come quello per la natura dove la luna è la “ mirabile sposa del sole “ o il canto degli uccelli che infonde serenità oppure l’amore per la musica e per la Terra che è ......” come una mamma delicata / che dà alla luce le meraviglie inaspettate....“ ( cfr LA TERRA) E ancora l’amore per la madre “ premurosa ed instancabile “ una madre che lo ha condotto per mano, un rifugio sicuro su cui contare  senza dimenticare la Nonna, persona dolcissima, tenera, alla quale il poeta rivolge parole molto belle chiamandola, affettuosamente “ giovane principessa “ le cui rughe evidenziano il duro lavoro dei campi ! Ed è proprio a lei che il poeta dedica la Silloge ! Infine, ma non per ultimo, il grande Amore verso Dio che lo attraversa dando un senso alla sua vita. Laugelli vive e sente molto il valore della Fede e la vive con la stessa semplicità, la stessa umiltà e lo stesso rispetto che contraddistinguono il suo stile di vita. Molte sue liriche, infatti, richiamano la vita dei Santi, la Natività, la Vergine e il valore dei Sacramenti. Variegato altresì, il suo modo di rapportarsi col mondo attraverso  poetiche riflessioni sull’amicizia, le illusioni, lo scorrere del tempo, sui capricci della fortuna e sul  vivere la vita senza lasciare spazio alla disperazione perché “ tutto andrà per il verso giusto “ Le liriche esprimono  quasi sempre un messaggio pieno di un “ pathos” tutto personale, ricco di immagini e riferimenti. I versi , per lo più sciolti, sono intimi e dolci anche se non sempre legati  ad una metrica rigorosa così come per la forma ma è il suo cuore che parla, senza catene e senza dettami..... e noi lasciamo che questo cuore continui a cantare così dando ragione a Charles Bukowski quando dice : “ Che fine ha fatto la semplicità ? Sembriamo tutti messi su un palcoscenico, e ci sentiamo tutti in dovere di dare spettacolo.....” Ecco Maurizio Laugelli è la semplicità non lo spettacolo! Anche lui, come il grande William Shakespeare potrebbe dire : “ Potrei vivere nel guscio di una noce e sentirmi re dello spazio infinito..... “ Il mio compito ora è finito, lascio spazio a voi cari lettori sperando che il vostro cuore sia generoso abbastanza da accogliere ciò che Maurizio Laugelli con la sua Silloge ci consegna : la bellezza delle parole! Parole povere, silenziose, fanciullesche quasi,  che non fanno rumore ma sedimentano i valori!  Francesca Misasi per la redazione di SD COLLEZIONI EDITORIALI la copertina del libro è del maestro Fabio Mascaro.

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