In Genesis- l'artista siciliano Augusto Arrotta ed i suoi dipinti dal sapore di terre lontane

Augusto Arrotta con i suoi particolari dipinti ci racconta una storia, la storia di una terra schiavizzata ed umiliata, la genesi di un popolo fiero, generoso e mai domato, ci racconta la spiritualità ferita di donne bellissime, arrese e malinconiche, donne dalla pelle d’ebano e dal profumo intenso e speziato delle magiche notti d’Africa ! 


Anche in questo dipinto di arcana e suggestiva bellezza la donna è racchiusa nello sfondo nero di quell’abisso di solitudine in cui l’abbiamo relegata..... un mantello setoso e intriso di pregiudizievoli tabù su cui nessuno ha mai fatto entrare la luce. I suoi capelli, come il suoi pensiero, la sua volontà , i suoi desideri, sono nascosti, negati, perché di lei nulla conta... Anche i suoi occhi chiusi, tristi, malinconici, ci negano la purezza del suo sguardo, della sua anima... e quell’ombretto sugli occhi sembra quasi uno scherzo, un trucco per volerla far sembrare moderna, civettuola tutto ciò che la realtà dell’insieme invece nega perché questa donna è, e resta, vittima di un mondo che separa e preclude...anche lo sguardo! Dolcissime invece le sue labbra , una piccola scheggia di luce, un mesto sorriso su un accenno di preghiera. Intensi e pregnanti i colori che, forti e decisi denunciano senza ombra di dubbio la complessità dell’insieme, la solitudine in cui versa la donna, e il braccio e la spalla leggermente sollevati così come il viso reclinato, mostrano tutta l’amara, rassegnata solitudine di questa creatura eterea, indifesa. Credo che il topos, il tema dominante di questo dipinto come di altri sia proprio il dibattersi di queste fiere creature tra il loro mondo, la loro natura semplice ed essenziale e il desiderio di essere accettate da noi, dal nostro mondo , cercando di imitarne il modo di vivere ma non basta certo un ombretto quando non si sa leggere ciò che queste donna e il suo popolo hanno nel cuore! Bellissimo, intrigante e suggestivo dipinto che sottolinea con una struggente coralità d’insieme la solitudine e il dolore delle donne vittime sacrificali di un mondo che non riesce a vedere oltre la siepe!



( Francesca Misasi )

Commenti