La selezione Genesis ci propone l'artista Roky

 Rocchina Marchese (In arte Roky) nasce il 10 ottobre 1957 a Castelluccio Valmaggiore, un piccolo paese sui monti Dauni in Puglia. Artista originale e solare…la sua arte ci viene raccontata dalla critica letteraria La vita è una favola bellissima e Roky Marchese ce la racconta con gli occhi gioiosi e stupiti di un bambino mentre le sue mani eleganti imprimono sulla tela i sogni di un nuovo Peter Pan nell’isola che non c’è! Se l’Arte del nuovo millennio ha liberato gli artisti di ogni stereotipo Roky ha saputo osare ancora di più conferendo alla sua arte la dolcezza delle favole, il sapore dei sogni, il fascino dell’arcano rompendo tutti gli schemi conosciuti per arrivare alla genesi, alla rinascita totale lasciando così che a parlare sia l’innocenza, l’istinto primordiale privo di ogni ideologia, conformismo, dettami e leggi che non siano quelle della natura.

 E nascono così opere pure, cristalline, nate dai sogni e dalla luce, scaturite da quell’io arcano e libero di volare tra cieli damascati di azzurro, mari incontaminati e immobili e lune che fremono tra le mani fragili di deliziose fanciulle. I suoi colori sono caldi, mixati con dovizia, delicati nelle sfumature, essenziali e intimi tanto da sembrare pareti, pannelli, ombreggiature dei sogni. La sua arte spazia tra astrazione e sogno, tra simbolismo e modernismo con qualche accenno di surrealismo, bellissime le sue donne esili ed aggraziate forti nella loro evidente fragilità, eleganti in quella danza che emana spiritualità e grazia in un movimento ben delineato ed armonico con qualche accenno fugace alla “Danza “di Matisse. Particolare la figura femminile che richiama l’Africa, anche in questo un richiamo all’arcaico, al tribale in quanto simbolo di purezza e di osmosi col vivere della natura e nella natura. Non a caso i loro capelli sono chiome fluenti di fiori come i loro abiti. Suggestive le sue lune, purezza e catarsi (bianco), perfezione (cerchio) possesso del mondo tra le mani della donna .... e la luna diventa così simbolo e parte della nostra vita, quasi uno scrigno dove conservare tutti i nostri sogni, le nostre più recondite fantasie. Anche l’amore per la sua terra richiama desiderio, pace, silenzio, abbandono e lo dicono i suoi paesaggi incastonati in pennellate fluenti e decise come la passione, la fede e come la voglia di essere “dentro“ le cose e per questo Roky si ritrae, quale fantasma evanescente, sulla riva di un fiume penetrando tela, colore e paesaggio tanto è l’amore per la sua terra! Spettacolare il dipinto degli uliveti in cui il verde domina incontrastato mentre silenziose figure eteree raccolgono le olive sotto un cielo dai colori caldi e passionali.

 Molto particolare il dipinto della danza sul mondo nel  cerchio calmo e caldo della vita come a seguirne tacitamente il corso, molto suggestivi i colori del giallo e dell’oro a richiamare l’abbraccio caldo e contenuto, ancestrale rifugio del nostro inconscio. La pittura di Roky Marchese, molto personale ed intima, sa aprirsi al fantastico, al surreale, al mondo dei sogni e dei desideri dominato dal nostro incontenibile bisogno di rivivere ancora la nostra innocenza, i nostri desideri le nostre aspirazioni ma, nel contempo, sa destreggiarsi con valente maestria nel mondo reale dove la pittura è vita, è speranza è voglia di vivere.

 


Un’artista docile, eclettica e poliedrica che sa concentrare sulla tela le nostre più intime emozioni! (Francesca Misasi)

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