Sulle ali dei ricordi un libro di Licia D'urzo, in vendita a Stefanaconi

I libri come segni di una vita trascorsa: tracce nel passato, impronte del presente, emozioni del futuro. 



Da oggi è possibile acquistare il nuovo libro della Maestra Felicetta, messo in vendita in edicola a Stefanaconi (VV) il libro intitolato "Sulle Ali dei Ricordi" (tradizioni, usi e costumi della Stefanaconi di un tempo, scritto da Licia D’Urzo, con la collaborazione di Melina Morelli che ha eseguito la copertina del prezioso volume  edito da SD Collection di Sonia Demurtas, presidente dell’Accademia di Arte e Poesia Fior di Loto, di cui Licia D’Urzo fa parte.

 Un libro curato nei minimi particolari, con foto originali che ci riportano ad un tempo lontano. 

La prefazione è stata curata dalla dottoressa Francesca Misasi, le curiosità sono state aggiunte dalla ricerca storica svolta dall'editrice Sonia Demurtas. 

Di certo non è facile e non da tutti imprimere, sulla carta, i ricordi di un tempo passato quale testamento morale di idee e valori da consegnare alle  giovani  generazioni.  L’insegnante Licia D’Urzo, natia di Stefanaconi  lo  ha  fatto,  con sorprendente semplicità  e  ricchezza  di  particolari,  ridisegnando, attraverso  i  suoi  ricordi, un  periodo  storico  non  facile ma  non  per questo meno affascinante, con l’intento di passare il testimone a chi vorrà  raccoglierlo  per  conoscere  e  collocare  le  proprie  radici  nel tempo. È il libro della sua vita che diventerà memoria del suo paese, un paese piccolo ma ricco di storia e tradizioni millenarie che non dovranno andare perdute... Quello di Licia D’ Urzo è uno sguardo d’insieme tra storia e vita reale, ma il suo vivere è lineare, si snoda nel cerchio intimo della sua famiglia, non dà mai giudizi, il suo pensiero è scevro di preconcetti politici,  morali  e  sociali,  lei  vuole  solo  consegnarci  la  “memoria collettiva “ dei nostri padri, delle nostre radici affinché i giovani non dimentichino mai i luoghi dell’anima, gli insegnamenti ed i valori di un paese povero, difficile, quasi dimenticato ma sempre ammantato di umiltà, di umanità e rispetto. Un paese in cui la “pietas” era un dovere verso  la  comunità  e  le  Leggi  dello  Stato  e  della  Chiesa. È  immenso  l’amore  della  scrittrice  per  Stefanaconi,  tanto  che possiamo riassumerlo con le bellissime parole di Jules Renard.... “Il mio paese è là dove passano le nuvole più belle” ed è anche questo amore che la porta a non dimenticare, a voler consegnare ai giovani la visione di  un periodo storico  molto  particolare che non può  essere dimenticato perché il suo piccolo, amato Borgo è saggezza, verità, è la chiave di volta per comprendere che pur in mille difficoltà la vita può essere degna di essere vissuta. La narrazione dei luoghi, dei fatti, delle persone e degli accadimenti è chiara, fluida, vivida e precisa, come uno storico accorto lei narra i fatti così come sono avvenuti, senza dare  giudizi  e  senza  preconcetti. Non troviamo  nel  libro immagini surreali, fittizie ma immagini vere, a volte crude, dolorose ma mai filtrate o falsate dall’opinione personale affinché, ciò che si trasmette, sia la fotografia reale di un modo di essere, di vivere e di sentirsi parte di quella specifica realtà. E così lei ha fatto in ogni episodio, in ogni capitolo, come nel breve racconto che parla della guerra e del periodo fascista, racconto  “pulito”  descrittivo, esauriente, centrato su  quello che guerra e  fascismo  hanno  rappresentato  per  il  piccolo borgo  di Stefanaconi  e  sul  dolore  arrecato a  molti  abitanti  del  luogo  per le perdite subite in termini di giovani vite. I fatti si susseguono vividi, reali e ben delineati nel contesto lasciando che sia la capacità critica del lettore a fare una valutazione e dare un giudizio ai fatti narrati. La scrittrice si astiene volutamente e non emette sentenze ma racconta gli eventi  con  lucida chiarezza.  

Non c’è niente di più coinvolgente che leggere un libro che riporti le vicissitudini di una storia vera… A Licia D’Urzo un  grande  plauso  per  questo  certosino  e  prezioso  lavoro,  una testimonianza di fede e d’amore non solo per il suo piccolo Borgo ma per ciò che noi oggi abbiamo perduto in termini di umanità, umiltà e unione di anime! Lei con questo affresco di memoria passata, vuole ricordarci che... “chi non ricorda il bene passato è già vecchio oggi” (Epicuro). (Francesca Misasi)

Il libro verrà presentato questa estate nel piccolo borgo di Stefanaconi, presso Villa Elena e saranno esposti utensili, tovaglie, e preziosi lavori all’uncinetto che sapranno portare indietro nel tempo tutti i partecipanti alla presentazione.

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