Live To Survive di Antonella Mantino, recensione a cura di Sonia Demurtas

Un libro che colpisce per lo stile scorrevole... tratteggiato da tante sottili cose volutamente non dette, un libro da leggere tutto d'un fiato che fa comprendere i mille volte di una storia (una storia che è difficile considerare amore) perché l'amore non umilia, l'amore non mente, l'amore non tarpa le ali, il vero amore ti consente di crescere e realizzare i tuoi sogni... Live to survive (Vivere per sopravvivere di Antonella Mantino) ci fa immergere in una storia come ce ne possono essere molte; tanti anni fa ad esempio la donna era sottomessa al servilismo, doveva vivere solo ed esclusivamente per portare avanti la casa, i figli, la famiglia, non poteva avere una vita sociale, soprattutto nelle famiglie più umili... spesso doveva accettare e stare in silenzio perché non poteva nemmeno tentare di ribellarsi. Il non mandare la donna a scuola o a lavorare fuori casa per avere un suo stipendio e una sua autonomia era un modo per tenerla ancorata al servilismo, "togliendo la propria autonomia molte porte vengono a chiudersi" ed anche il coraggio di andare scappare, ribellarsi e andare via viene a mancare. Una storia di maltrattamenti psicologici continui, fatta di parole che fanno male e feriscono l'autostima. Chissà quante donne ancora oggi si ritroveranno in queste pagine di vita amara, delusa e sofferta.... chissà se la protagonista del libro riuscirà a ribellarsi e a trovare la sua strada, la sua identità di donna... Per essere felici bisogna per prima cosa amare se stessi, essere consapevoli delle proprie qualità e potenzialità... per ritrovare la strada bisogna guardarsi allo specchio e non accettare compromessi. Un uomo che ti rinchiude in casa, che ti umilia e ti priva della libertà è un uomo che non ha in sé stesso la capacità di essere uomo. Ti rinchiude perché ha paura di perdere il suo potere su te... ha paura che scoprendo il mondo troverai "altro da guardare e da sognare"... ed allora nella sua mente cova di annullarti in ogni modo e in ogni senso. Maria la protagonista di questo libro (un nome di fantasia) viene annullata nella sua personalità, non può guardarsi allo specchio e sentirsi bella perché lui non gli dice che è bella... ed allora si sottovaluta e non si piace, non si accetta. Maria però è anche una donna che non è cresciuta, non ha avuto consapevolezza di sé, Maria, pur essendo bellissima non si vede bella perché il suo uomo non glielo permette. Ci sono degli ingredienti fondamentali che dovrebbero sempre fare parte della vita di ogni donna: consapevolezza di poter fare tutto ciò che si desidera (Maria dice: avrei voluto studiare! "ma lascia la scuola per lui"), Maria non comprende che l'amore non è accondiscendenza, serve nella vita anche forza di volontà, ed è importante per una donna trovare un lavoro fuori casa che consenta di avere una certa autonomia finanziaria, in più è importante restare ancorati alla famiglia di origine perché una "madre e un padre" saranno gli unici a non tradirti mai... Maria dice: "ho conosciuto il pettegolezzo, mi metteva idee in testa, mi allontanava dalla mia famiglia...". In questo racconto tutto ci porta a comprendere l'importanza della scrittura, una storia racconta diventa un'arma potente per tutti se viene scritta, solo così con la testimonianza si apriranno tanti occhi e tante menti. Chi leggerà questa storia (tratta da una storia vera che è stata raccontata in via confidenziali alla nostra scrittrice), chi si troverà nella stessa situazione della protagonista potrà rendersi conto della sua stessa vita, una vita che potrebbe essere in pericolo, perché tutti noi sappiamo che spesso dalla violenza verbale ( che è subdola molte volte) può nascere anche quella fisica. Complimenti all'autrice del libro! una scrittrice: Antonella Mantino, che è arrivata alla sua terza pubblicazione e che continua a raccontare storie di grande impatto emotivo, facendo maturare le coscienze. (Sonia Demurtas)

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