Biennale di Vibo Valentia: tre giorni in cui l’arte prende respiro
Biennale di Vibo Valentia: tre giorni in cui l’arte prende respiro
Ci sono luoghi che, per tre giorni soltanto, sembrano battere a un ritmo diverso. Luoghi in cui la bellezza si posa sulle cose con la delicatezza di una foglia d’inverno, trasformandole. Dal 13 al 15 dicembre, il Valentianum di Vibo Valentia diventerà proprio questo: un cuore pulsante di arte, poesia e creatività.
Nasce così la prima edizione della Biennale di Vibo Valentia, un evento giovane ma destinato – nelle intenzioni e nell’anima – a radicarsi nel territorio come un seme che promette fronde.
13 dicembre – L’alba della Biennale
A inaugurare la rassegna, alle 10:20, sarà il Console dei Maestri del Lavoro della Calabria, Francesco Saverio Capria, affiancato dal Sindaco di Vibo Valentia e dall’Assessore alla Cultura Stefano Soriano, insieme all'organizzatrice di tutto l'evento la critica d'arte Sonia Demurtas.
Il taglio del nastro darà avvio non solo a una manifestazione, ma a un nuovo respiro collettivo: una stanza piena di luce dove arti visive, moda e poesia si tengono per mano.
La mattinata proseguirà con la presentazione del Calendario artistico-poetico dell’Accademia “Fior di Loto”, un’opera corale in cui versi e colori convivono come due voci dello stesso canto. La professoressa Carmen Corrado e Francesca Saverio Capria presenteranno gli artisti, sarà presente Eleonora Laganà l'artista che ha realizzato la copertina.
Le poesie risuoneranno tra le pareti del Valentianum, seguite da una sfilata dell’IPSEOA Gagliardi – IIS De Filippis Prestia: sulla passerella, foulard in seta che raccontano gli artisti del calendario. Vere opere d’arte da indossare, confezionate e stampate dall’artista Saverio Barone, presente anche con le sue opere pittoriche.
Ad occuparsi della sfilata il professore Fortunato De Luca e il direttore artistico Rino Rosario Lo Giacco, insieme a Caterina Rizzo.
La giornata si chiuderà con la consegna degli attestati, un gesto simbolico ma intenso: il riconoscimento di un percorso, di un talento che sceglie di farsi vedere. Vincenzo Testa il fotografo della moda e la giornalista Olga Matsyna si occuperanno di dare un tocco di classe all'evento.
14 dicembre – Il giorno della parola e dell’immagine.
Il secondo giorno sarà dedicato interamente a poesia, editoria e arti figurative.
Una celebrazione delle storie che si fanno voce, dei colori che diventano memoria.
Protagonisti della giornata, due volumi presentati da Sator Art e l'editor Sonia Demurtas:
I fiori di Arvin di Vincenzo Aruta,
Albo d’oro dei poeti contemporanei.
Accanto alle parole, le tele: esposizioni pittoriche che dialogheranno con i libri, creando un ponte tra narrazioni diverse.
Sarà inoltre il momento della presentazione ufficiale degli artisti della Biennale, con la consegna degli attestati relativi all’edizione 2025: un passaggio di testimone verso il futuro, un invito a continuare a creare.
15 dicembre – Un percorso tra le opere
L’ultimo giorno sarà dedicato alle visite guidate, un viaggio lento e attento tra le opere esposte.
Il pubblico potrà immergersi nei diversi linguaggi artistici, lasciandosi condurre da chi dell’arte conosce le pieghe, le ombre, i silenzi.
Le menti e le voci della Biennale
A coordinare l’evento, un gruppo di figure che credono profondamente nella cultura come motore di comunità:
Francesco Saverio Capria, la critica d’arte ed editrice Sonia Demurtas, la prof.ssa Carmen Corrado, lo scrittore Rino Rosario Lo Giacco e il prof. Fortunato De Luca, referente scuola e attività AI.
Tra gli ospiti d’onore spiccano il prof. Giuseppe Gattuso, il dott. Vincenzo Barone e l’artista e direttrice artistica dell'Accademia Fior di Loto Caterina Rizzo, figure che da anni intrecciano sapere e visioni.
Un seme che diventerà tradizione
La Biennale di Vibo Valentia non è solo un evento: è un gesto.
Una promessa al territorio, agli artisti, ai giovani, alle scuole.
Un nuovo spazio in cui incontrarsi, confrontarsi, riconoscersi.
Un luogo dove il talento non resta in silenzio, ma trova finalmente una casa.
E chissà: forse questa prima edizione sarà ricordata come il momento in cui, in una città affacciata sul mare e sulla storia, l’arte ha trovato un’altra strada per farsi sentire.
Una strada luminosa, da percorrere insieme.







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