*Giuseppe Gattuso ospite d’onore alla Biennale di Vibo Valentia**

Il professore Giuseppe Gattuso ospite d’onore alla Biennale di Vibo Valentia** Sarà il professore e scultore **Giuseppe Gattuso** l’ospite d’onore della prossima Biennale di Vibo Valentia. Un riconoscimento che premia non solo una carriera lunga e feconda, ma anche un percorso artistico che ha saputo unire tecnica, sensibilità e una visione profondamente umana della scultura. “**La scultura è l’arte dell’intelligenza**”, affermava Picasso. Una frase che sembra descrivere perfettamente l’opera di Gattuso: una ricerca fatta di intuizione, studio e di un dialogo continuo con la materia, capace di trasformare pietra e metallo in forme che respirano. Originario di Motta San Giovanni e oggi residente a Pellaro (RC), Gattuso si è formato all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, per poi dedicarsi per anni all’insegnamento presso l’Accademia di Palermo, dove ha contribuito a formare nuove generazioni di scultori. Le sue opere, presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, lo hanno portato a partecipare a esposizioni di rilievo, ottenendo sempre ampi consensi. Per Gattuso, scolpire non significa semplicemente modellare un materiale, ma **cogliere la vita nascosta nella pietra** e restituirla al mondo con equilibrio e grazia. Le sue creazioni si muovono tra volumi e spazi con una leggerezza che sembra contraddire il peso della materia; celebrano l’incontro tra luce e forma, evocando memorie antiche e domande sempre attuali. Il suo talento non sta nell’inventare dal nulla, ma nel rendere visibile ciò che è già racchiuso nel blocco di marmo, nel ferro o nel bronzo. Ogni materiale diventa per lui un punto di partenza, un varco attraverso cui far emergere un’idea, un’emozione, un racconto. Nelle sue sculture rivivono immagini sospese tra mito e quotidianità: colonne avvolte da tralci di vite, mani che si cercano, figure che si intrecciano, portoni che custodiscono simboli e memorie. Come scriveva André Gide, *lo scultore non traduce in marmo un pensiero, ma pensa direttamente in marmo*: un principio che Gattuso incarna pienamente. La sua è una scultura che avanza in silenzio, come un lento risveglio: non si tratta di scavare la pietra, ma di ascoltarla, di liberarne l’anima. E, come ricordava Schopenhauer, *la bellezza e la grazia sono l’essenza stessa della scultura*. Una verità che Gattuso sembra vivere ogni giorno, nell’atelier come nella vita. Per lui, essere artista significa **fare della creazione una necessità vitale**. E la Biennale di Vibo Valentia celebra proprio questo: l’arte come destino, come atto di dedizione, come forma più autentica di libertà.

Commenti