Biennale d’arte di Vibo Valentia – il giorno dell'arte e della poesia
Biennale d’arte di Vibo Valentia
La poesia che incontra la pittura, il silenzio che diventa visione
La seconda giornata della Biennale di Vibo Valentia è stata un intreccio armonico di parola e immagine, dove la poesia ha trovato casa dentro una cornice pittorica intensa e condivisa. Un tempo sospeso, in cui le voci degli autori hanno dato corpo all’invisibile, trasformando l’ascolto in esperienza.
Al centro di questo percorso c’è Sonia Demurtas, fondatrice della Biennale, che dalla poesia trae origine e ispirazione. Attorno a lei prende forma un progetto culturale ampio e generoso: libri donati agli artisti, antologie, calendari che uniscono versi e opere visive, fino all’Albo d’oro dei poeti contemporanei, testimonianza viva del presente creativo italiano.
La poesia si fa luce interiore con Domenica Pirilli, emozione sensuale con Mimma Febbraro, memoria e verità con Domenico Truocchio, che affida ai versi il compito di dire ciò che spesso resta taciuto. Il tutto accompagnato dallo sguardo critico e sensibile di Antonio Sator, ponte costante tra parola e pittura.
La pittura, a sua volta, si apre all’anima: dall’astrazione spirituale di Giovanni Curto, alla luce mediterranea di Giuseppe Galati; dalla vitalità interiore di Caterina Rizzo alla visione etica e testimoniale di Stefano De Angelis. Si attraversano la metafisica di Liliana Condemi, i paesaggi interiori e luminosi di Tonio Fortebraccio, la preziosità bizantina di Antonio Teti, le atmosfere poetiche di Andrea Stanic, il dinamismo cromatico di Valeria Scarano, il sensazionalismo di Saverio Barone, la tensione metafisica di Tommaso Mirabello.
Commuove il sacro intimo e non iconico delle pirografie di Carmela Capria, così come la pittura di Corradino Corrado, che restituisce la Calabria come rito collettivo, festa popolare e memoria spirituale.
Non manca il dialogo con la storia e il restauro, grazie al contributo del prof. Giuseppe Mantella, né l’eleganza della contaminazione artistica con Roki Marchese, tra libri e foulard d’autore.
La giornata si chiude con la consegna dei premi e degli attestati, ma soprattutto con un sentimento condiviso di gratitudine. Sonia Demurtas ringrazia Francesco Capria e Sator Arts per il sostegno continuo e autentico.
E restano, come sigillo finale, le parole di Tonio Fortebraccio:
“Hai creato qualcosa di bello, Sonia, che prima non esisteva.”
Forse è proprio questo il senso più alto dell’arte: dare forma a ciò che ancora non c’era, e renderlo dono per tutti.



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