Maria Pisano alla Biennale di Vibo Valentia: quando la pittura diventa un rifugio, una scoperta, una voce interiore
Maria Pisano alla Biennale di Vibo Valentia: quando la pittura diventa un rifugio, una scoperta, una voce interiore
La Biennale di Vibo Valentia accoglie tra i suoi partecipanti anche Maria Pisano, artista di San Calogero, una presenza che porta con sé la freschezza di una creatività nata in punta di piedi, quasi per caso, ma capace di toccare il cuore.
Maria ha iniziato a dipingere durante il lockdown, in un momento in cui il mondo era sospeso e ognuno cercava un modo per restare in equilibrio. Lei, che di professione si occupa di contabilità, ha trovato nella pittura un porto sereno, un luogo intimo in cui lasciar respirare l’anima.
Non ha studi accademici alle spalle, nessuna formazione specifica: la sua pittura nasce libera, spontanea, sincera. Un gesto puro, non filtrato dalle regole, ma guidato dall’istinto.
Ha partecipato all’estemporanea di Vibo Valentia, poi a una mostra a San Calogero e successivamente a Pernocari. Passi piccoli, ma importanti, che hanno iniziato a mettere radici nel suo percorso.
Le sue opere hanno una delicatezza rara: colori morbidi, atmosfere romantiche, un’armonia che accarezza lo sguardo e sfiora il cuore. C’è una dolcezza naturale nel suo modo di dipingere, come se ogni pennellata fosse un soffio di quiete che si posa sul mondo.
Per Maria dipingere significa evadere dalla frenesia quotidiana, ritrovare un tempo più lento, un contatto con sé stessa. E forse è proprio questa autenticità a renderla speciale.
La sua presenza alla Biennale di Vibo Valentia non è solo un riconoscimento, ma un incoraggiamento: un invito a continuare, a credere nella bellezza di questa passione nata inaspettatamente, a coltivarla come un fiore che cresce piano ma con forza.
Perché a volte l’arte arriva così: silenziosa, improvvisa, perfetta.
E quando arriva, merita di essere seguita fino in fondo.




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